Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia, ha dimenticato di cambiarsi la magletta

Ripetono spesso che il fascismo è un tempo passato e siccome è passato ci tengono a non definirsi antifascisti perchè, a loro dire, non avrebbe senso. Le foto che postano, le frasi che dicono o scrivono, però, fanno emergere in superfice la loro natura irrimediabilmente legata al ventennio o, peggio, al Terzo Reich. Il caso del sottosegretario alla giustizia Amdrea Delmastro che indossa la maglietta dei Gesta Bellica, un gruppo veronese nazi-rock legato al Veneto Front Skinheads

26 febbraio 2025 – Articolo di Andrea Nicolini

Andrea Delmastro è attualmente viceministro, in quota Fratelli d’Italia, alla Giustizia. In pratica è il vIce di Nordio, colui che ancora insiste nell’affermare che la liberazione del torturatore libico Almasri e il successivo riaccompagnamento in Libia con volo di Stato sia dovuto ad un errore giuridico della Corte Penale Internazionale.

Delmastro è un campione di voti nel biellese dove suo padre, a suo tempo, già raccolse i voti per essere eletto in Parlamento.

In un paese vicino a Biella, e precisamente a Pozzolo, la sorella ricopre la carica di Sindaca. Si tratta proprio del paese dove la notte di Capodanno 2023, durante la festa organizzata dal viceministro, un colpo di pistola sparato accidentalmente ferì leggermente uno dei commensali. Un episodio nebuloso dove le responsabilità di Delmastro appaiono avvolte in una rete di reticenze ed omissis.

Delmastro è stato anche condannato in primo grado, la settimana scorsa, alla pena di otto mesi per aver divulgato al suo amico e collega Donzelli, intercettazioni coperte da segreto istruttorio. Donzelli utilizzò, leggendo il contenuto delle intercettazioni in aula, usando politicamente quelle informative nell’ambito di un dibattito nell’ambito del caso che riguardava l’anarchico Cospito.

Durante il processo il Pubblico Ministero, l’ormai famosa “toga rossa” che risponde al nome di Francesco Lo Voi, aveva richiesto l’archiviazione del caso ma il giudice decise invece per la condanna. Si tratta di un caso insolito che però va proprio nella direzione della “separazione delle carriere” tanto cara alle destre. Eppure, nonostante tutto, Delmastro, intervistato all’uscita del Tribunale ha affermato che a lui non frega niente della condanna perché la pensa come il Procuratore Lo Voi…

Niente male per il numero due del Ministero della Giustizia che non riconosce nemmeno l’autorità del giudice.

E pensare che in un suo messaggio elettorale proprio Delmastro raccontava il suo partito come un insieme di persone serie e oneste, e che in caso di condanna, anche in primo grado, qualsiasi esponente di Fratelli d’Italia si sarebbe immediatamente dimesso.

Oggi però vorremmo dare conto di una notizia già rimbalzata su “La Repubblica” e su altri quotidiani. Questa nuova vicenda la dice lunga su quali siano i valori di riferimento del sottosegretario Delmastro e, in particolare, alla sua vicinanza ideale con ambienti nazistoidi.

la foto contenuta nel post facebook di Andrea Dalmastro

Sul suo profilo facebook, infatti, sono state rintracciati diversi post nostalgici benevoli, per utilizzare un eufemismo, anche nei confronti di Benito Mussolini. Un post merita su tutti la nostra attenzione. Si tratta di una scena familiare nella quale Delmastro è nel suo giardino con due cani di grossa taglia. La maglietta che indossa rompe però l’armonia bucolica che avrebbe voluto veicolare Delmastro e ci riporta bruscamente alla realtà. Si tratta di una t-shirt di un gruppo rock neonazista che noi veronesi conosciamo bene, i Gesta Bellica.

Si tratta di uno storico gruppo nazi-rock formatosi negli anni novanta composto da neonazisti veronesi e vicentini, alcuni dei quali indagati e condannati nel tempo per le loro condotte discriminatorie. Il loro punto di riferimento politico è sempre stato il Veneto Front Skinheads, una formazione neonazista presente in Veneto.  Una delle loro canzoni più famose è un inno al capitano Priebke e risale ai tempi in cui la SS venne condannata all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine!

I continui sforzi per nascondere le pulsioni nostalgiche e fasciste prodotti dagli esponenti di Fratelli d’Italia  e Lega naufragano irrimediabilmente lontano dalle telecamere.

In alcuni parlamentari quelle pulsioni sono talmente pervasive r radicate da indurli in errore e magari, tronfi del loro potere e della loro impunità, dimenticano che indossare una certa maglietta può svelare affinità ideali che in modo netto, anche se non convincente, si erano negate davanti alle telecamere…

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