Il report del Consiglio d’Europa che accusa le forze dell’ordine italiane di profilazione nei confronti dei migranti e delle persone più fragili.
Nel link sottostante troverete il rapporto del Consiglio d’Europa, (tradotto in italiano), che accusa le forze dell’ordine italiane di profilazione razziale nei confronti di migranti e soggetti fragili. Il rapporto accusa anche parte della politica del nostro paese di fomentare l’odio e quindi di avvallare l’azione delle forze dell’ordine.
Gran parte della politica italiana è insorta in seguito alla pubblicazione del report sopra citato. una precipitosa difesa delle forze dell’ordine mossa da un senso nazionalista e securitario che non ha preso in considerazione nemmeno per un attimo le considerazioni contenute nel report. Nessun approfondimento dele accuse ne un minimo senso di autocritica. D’altra parte le forze di centrodestra che compongono il governo non potevano agire diversamente visto che all’interno del documento vengono citati anche alcune affermazioni di politici appartenenti a quello schieramento e indicati come fomentatori di odio avvallando di fatto la profilazione e l’accanimento contro persone migranti e soggetti fragili.
Noi veronesi abbiamo avuto prova di tali comportamenti. Attualmente sono a processo decine di agenti di polizia in forza alla Questura cittadina. Le accuse, che interessano una larga parte dei poliziotti in forza alla stessa Questura vanno dalla violenza al falso ideologico fino alla tortura, reato che, ricordiamo, seppure presente nell’ordinento europeo, è stato introdotto in Italia dopo i fatti del 2001 a Genova solamente dopo un lungo e difficille percorso che l’attuale governo vorrebbe abolire.
Ad essere prese di mira sono state persone migranti e senza fissa dimora che venivano fermate e portate in Questura senza che nei loro confronti venisse formulata alcuna accusa. Nelle celle di sicurezza venivano poi consumate violenze e le vittime erano sottoposte a percosse e ad azioni degradanti e umilianti.
I fatti risalgono al 2022 e 2023 ma il caso è esploso dopo la chiusura delle indagini, ai primi di maggio del 2023. Altri episodi, anche se più limitati, hanno riguardato altre questure italiane e il tutto rappresenta la prova che le accuse contenute nel rapporto del Consiglio d’Europa non sono campate in aria.
Per quanto riguarda invece i fomentatori di odio la pletora di politici italiani appartenenti alle forze di centrodestra basterebbe mettere in fila le affermazioni di diversi esponenti che fanno parte dei partiti che formano l’attuale governo. Nel report vengono, ad esempio, citate alcune affermazioni del generale Vannacci ma, per restare in territorio veronese, non possiamo non citare la dichiarazione di Matteo Salvini che solo pochi giorni fa, in riferimento all’omicidio di Moussa, il migrante di origini maliane ucciso da un agente della Polfer, (ora indagato per eccesso colposo di legittima difesa) ha scritto in un post “Non ci mancherà”.
Sono solo alcuni esempi che pensiamo certifichino come il rapporto del Consiglio d’Europa abbia colpito nel segno.
Se volete leggere e scaricare l’intero documento tradotto in italiano seguite il link sottostante che vi condurrà al nostro drive:
https://mega.nz/file/3IEQAAwT#_T4BbawKMtV-zttI1MSrTlGdh37uelFwG94pt1p2J1I