Nel nostro archivio il Memoriale sulla storia dei migranti senzatetto che cercarono rifugio nella Pensilina di Piazza Isolo dove trovò la morte Cezar Karabowski.

SCARICA E/O VISUALIZZA IL MEMORIALE COLLEGANDOTI AL LINK:

https://drive.google.com/file/d/1nDsMn0bdmkKes_Noz2F1r2jIJbjd-a2P/view?usp=share_link

Chi oggi passa in Piazza Isolo trova una spianata di cemento che copre un parcheggio. Una spianata asettica e incolore che solo raramente si ravviva grazie ai mercatini o, come successo recentemente, per denunciare pubblicamente derive liberticide e aggressioni. In altri casi le realtà di movimento e associative hanno organizzato nella piazza dibattiti tra i quali ricordiamo quelli con lo storico Eric Gobetti, (altrimenti censurato dalla passata amministrazione per le sue posizioni sulla questione delle foibe) e quella dei lavoratori della Gkn.

In passato la stessa piazza ha rappresentato il vero cuore del quartiere di Veronetta trasformandosi, alla fine degli anni noventa, in una fucina dove trovarono spazio diversi percorsi che hanno prodotto sinergie importanti pur tra difficoltà e incomprensioni.

La copertina del Memoriale sui migranti senzatetto di Piazza Isolo

La ricostruzione contenuta nel Memoriale che vi presentiamo è stata scritta, nell’ottobre del 2000, dagli stessi ragazzi che l’hanno vissuta in qualità di testimoni. Una storia che si dipana in un paio di anni, tra il 1998 e il 2000. Protagonista del dossier è senz’altro un luogo oggi diventato un non luogo e le storie di alcuni migranti di diverse etnie accomunati dalla necessità di un rifugio, un posto sicuro e caldo, una città che li accogliesse. I documenti e le rassegne stampa dell’epoca che troverete nel Memoriale restituiscono invece la diffidenza di una città che risultava, e risulta spesso ancora oggi, egoista e repressiva verso i diversi e i “non regolari”.

La cattiveria di un’amministrazione, quella guidata dalla sindaca Sironi, che lasciò, come spiegato nel dossier, che le cose degenerassero per poter motivare la realizzazione di un parcheggio che sarebbe servito, agli occhi della cittadinanza, anche per arginare il “degrado”, provando nel contempo a smussare gli spigoli più visibili per non rischiare che ciò si ritorcesse a loro danno. Anche quell’amministrazione spicca come soggetto protagonista nella ricostruzione; la polizia municipale guidata da Fabio Gamba, i servili operatori dell’Amia che si prestavano, all’alba, nel gettare via le coperte e i cartoni dei senzatetto, che nei primi tempi dormivano all’aperto, sotto la pensilina, per poi inaffiare il selciato con acqua gelata affinchè non potessero coricarsi nuovamente. Sullo sfondo di questa storia troverete gli attivisti del Kollettivo Porkospino che cercarono di aiutare come potevano quei migranti, accomunati ad esse nell’essere bersaglio dei fascisti che più volte espressero il loro odio sotto quella pensilina. Leditore Bertani, che aveva gli ampi locali della sua casa editrice proprio tre gli spazi che verranno occupati dai migranti e il C.s.o.a “L’Isola” e si prodigava trafelato per procurare i beni essenziali ai senzatetto. Storie che si intrecciarono e si confrontarono, a volte anche con difficoltà e incomprensioni, ma che insieme costituirono, a quel tempo, una minuscola comunità solidale funestata, alla fine, dalla morte di Cezar Karabowski, dallo sgombero del centro sociale e dalla chiusura della storica sede dell’editrice Bertani.

Oggi tocca proprio a noi, che a Giorgio abbiamo intitolato il nostro centro di documentazione, pubblicare in rete un dossier che parla di una Piazza Isolo che lo ha visto protagonista indiscusso.

Scrivemmo il Memoriale (l’autore dell’articolo fece parte del Kollettivo Porkospino) perchè nulla fosse dimenticato, perchè non intervenissero “manine” o “voci profonde” a manometterla o revisionarla ma anche per dare un senso alla nostra rabbia e al nostro dolore. Oggi Giorgio e Cezar non ci sono più ma la memoria di alcuni dei loro passi potrà continuare ad essere conosciuta affinchè possa costituire anche un punto di vista diverso in grado di restituire uno spirito critico in grado di aiutare nell’analisi dell’attualità.

Il Memoriale puo essere visualizzato e scaricato dal nostro archivio collegandosi semplicemente al link: https://drive.google.com/file/d/1nDsMn0bdmkKes_Noz2F1r2jIJbjd-a2P/view?usp=share_link

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Andrea Nicolini
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