Se la cocaina arriva in Curva Sud le destre ammutoliscono!

13 settembre 2023 – Articolo di Andrea Niclini

Nei giorni scorsi è scoppiato il caso dello spaccio di droga all’interno dello stadio Bentegodi. Fiumi di cocaina erano pronti ad essere consumati nei bagni durante le partite casalinghe dell’Hellas Verona,e, più precisamente, nel settore della Curva Sud, notoriamente egemonizzata dalle frange dell’estrema destra veronese. Forza Nuova, Casa Pound e Fortezza Europa hanno costruito lì i loro feudi sporcando il tifo calcistico con ripetute violenze e pratiche razziste che hanno portato a decine di provvedimenti di allontanamento dallo stadio per numerosi aderenti alle frange più estreme della destra veronese.

Ovviamente non tutti i tifosi che si recano nel settore della Curva Sud aderiscono a questo tipo di messaggi e sono disposti a scontrarsi con le tifoserie avversarie ma, mettendo al bando ogni ipocrisia, chi si reca in quel settore è consapevole ed evidentemente disponibile a subire quell’egemonia.

Le realtà citate che controllano, o tentano di farlo, le frange più oltranziste della tifoseria scaligera sono anche quelle che poi, a Verona, si ergono a paladine contro il crimine, arrivando ad organizzare vere e proprie ronde in diversi quartieri. Gli spacciatori, tra gli altri, sono nel mirino…soprattutto se immigrati.

In un comunicato stampa Hellas Army, uno dei gruppi più organizzati della tifoseria scaligera, prende decisamente le distanze dagli spacciatori e dai consumatori di cocaina all’interno dello stadio ma resta un mistero come sia potuto accadere tutto questo senza coperture e complicità. A sottolineare questo punto, riportano i quotidiani locali, è anche una nota del sindacato di polizia Siulp.

Ma la cosa ancora più grave è il silenzio della destra più istituzionale della città di Verona che ha sempre considerato la tifoseria gialloblù un importante serbatoio di voti.

Pare che tutto ad un tratto la lotta contro la droga e il degrado debba esistere solamente per le periferie e fa sorridere, ma anche un po’ incazzare, vedere l’ultima interrogazione all’assessore competente del consigliere di Fratelli d’Italia ma anche molto vicino all’estrema destra locale, Massimo Mariotti, che chiede di intervenire contro gli spacciatori di droga presenti nel quartiere di Borgo Roma mentre non compare alcun atto, mozione o interrogazione che sia, a nome dei consiglieri della destra veronese, che chieda conto di uno spaccio su larga scala presente nello stadio di proprietà comunale e da molti di loro visto e vissuto come un vero e proprio tempio!

Sarebbe opportuno, ad esempio, che l’ex sindaco Federico Sboarina, che in precedenza aveva anche ricoperto il ruolo di assessore allo sport, levasse chiaramente la sua voce in tutela, se non della cittadinanza, almeno del tempio al quale ha dato sempre prova di essere devoto.

Evidentemente quell’ardore che, appena prima della pandemia, lo guidò alla crociata contro il consumo e lo spaccio di droga nelle scuole con l’ausilio di cani molecolari e perquisizioni anche alle fermate degli autobus, si è dissolto. Forse alcuni ricorderanno i toni altisonanti con i quali promosse il progetto di sottoporre studenti e studentesse si test antidroga del dottor Serpelloni, (che venne condannato e radiato dai pubblici uffici per truffa). Ricorderete forse anche l’ipocrisia con la quale definiva, l’ex sindaco, quei test del tutto volontari, salvo poi segnalare ai genitori la mancata “collaborazione” del figlio o della figlia e l’ambiguità nela quale era lasciato il destino di quei giovani che, magari trovati in possesso di qualche spinello, avrebbero rischiato di essere deferiti all’autorità giudiziaria o di essere spediti in comunità di recupero tossicodipendenti.

Quando poi il consigliere di minoranza Bertucco depositò una mozione nella quale chiedeva ai consiglieri comunali tutti di essere coerenti e di dare il buon esempio sottoponendosi per primi al test antidroga rendendo pubblici i risultati i consiglieri della destra si trovarono nella scomoda condizione di doverla votare per non perdere la faccia ritenendosi però obiettivo di lesa maestà.

Quel test mai eseguito dai consiglieri comunali di Verona, che ufficialmente non ricevettero il protocollo d’intesa dall’azienda sanitaria, smorzò e placò l’assalto perbenista di Sboarina e soci, costretto, poco tempo dopo, ad una precipitosa marcia indietro sotto la pressione di psicologi e pedagoghi. La sconfitta del sindaco si trasformò in disfatta quando il Garante per la privacy, sollecitato dagli studenti, bocciò senza appello il progetto e si coprì di ridicolo quando, come già scritto, si scoprì che lo stesso inventore di quel particolare test antidroga, il dottor Serpelloni, non aveva certo l’autorità morale per pontificare alle studentesse e agli studenti. Dopo aver provato a mettere qualche puntino sulle i, riteniamo giusto chiarire la nostra posizione rispetto al consumo di droga che anche nel quartiere di Veronetta, dove siamo presenti, costituisce una grave lacerazione. Innanzitutto ci rifiutiamo di considerare le droghe tutte uguali, come puntualizzato anche dall’Istituto superiore di sanità. Da sempre Infospazio ha a cuore la tematica e risulta impossibile condensare qui il lavoro del gruppo Substantia, al quale diamo il nostro contributo e che ha prodotto, nei mesi scorsi, anche un evento della durata di tre giorni dove si sono confrontati psicologi ed educatori provenienti da diverse città italiane. La direzione che privilegiamo è quella della riduzione del danno e della prevenzione, fornendo a consumatori e giovani in generale gli strumenti e e le informazioni necessarie ad acquisire consapevolezza degli effetti e dei danni conseguenti a ciò che assumono, rigettando la scorciatoia della repressione e valorizzando invece un lavoro sociale e culturale.

MATERIALI RIFERIBILI ALL’ARTICOLO E PRESENTI NELL’ARCHIVIO DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE GIORGIO BERTANI:

Materiali contenuti in archivio inerenti la scoperta del bazar della droga in Curva Sud

Materiali contenuti in archivio inerenti il progetto di introduzione dei test antidroga nelle scuole

Materiali contenuti in archivio inerenti la condanna del dottor Giovanni Serpelloni

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Andrea Nicolini
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