La strage neofascista di Bologna e le ambiguità del governo Meloni

Articolo di Andrea Nicolini

Alla vigilia dell’anniversario della strage d Bologna, avvenuta il 2 agosto 1980, il Presidente dei familgliari delle vittime, Paolo Bolognesi, aveva auspicato che da parte di Giorgia Meloni vi fossero parole chiare e che, in alternativa, sarebbe stato meglio il silenzio.

La Presidente dl Consiglio non si è recata a Bologna in occasione delle commemorazioni ma il suo messaggio è stato comunque dirompente. E’ infatti riuscita, come del resto il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, ad evidenziare la prioritaria ricerca della verità tacendo allo stesso tempo una delle poche verità giudiziarie raggiunte dalla Magistratura rispetto a questa strage e cioè, come invece sottolineato dal Presidente della repubblica Mattarella, l’accertamento della matrice neofascista dell’esecuzione dell’attentato.

D’altra parte non è una novità la messa in discussione di questa verità proprio da parte di Giorgia meloni che più di una volta ha rivangato la “pista palestinese” nonostante sia stato ampiamente accertata la funzione depistatoria di quell’indagine.

La volontà negazionista di riscrivere la storia rispetto alle verità e alle importanti indicazioni che continuano ad emergere dai processi inerenti le stragi, come quelli che riguardano Bologna ma anche quelli che riguardano la strage di Piazza della Loggia, sono smaccatamente evidenziati anche dalla mozione che Fratelli d’Italia ha presentato in Parlamento per istituire una Commissione sulle stragi con l’evidente obiettivo di confutare le verità raggiunte e forse di impedire, o limitarne la portata, di altre che si potrebbero affacciare all’orizzonte.

Da più parti è staa sottolineata come questo clima culturale e politico costituisca  una chiara sintonia e connivenza tra gli stragisti neri d’allora e l’attuale governo.

Annacquare la verità storica rispetto alla matrice ideologica di estrema destra delle stragi che hanno insanguinato l’Italia da Piazza Fontana alla stazione di Bologna è molto pericoloso perché permetterebbe a chi ne ha l’interesse di veicolare fake news. Ricordiamo, ad esempio, il post che qualche anno fa apparve sul profilo facebook di un gruppo consiliare della Lega nord di un piccolo paesino della provincia veronese che attribuiva la strage di Bologna nientemeno che alle Brigate rosse. Dopo i commenti indignati al post l’attribuzione fu tolta ma senza sostituirla dalla reale matrice ideologica…Forse l’autore di quel post, come del resto Giorgia Meloni, sta ancora cercando una verità alternativa a quella che infastidisce perché parte amica!

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Andrea Nicolini
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